Riqualificazione del colle di Sorengo

2009-10

concorso primo premio

collaboratori
Gastone Boisco
Yvan Okotnikoff

con Obras Architectes Paris

Il progetto predilige il percorso di collegamento pedonale tra la parte inferiore del colle e la sua sommità. Lo scopo del percorso non si limita a collegare le due parti della collina ma rappresenta l’occasione di riordino delle singole parti che compongono il colle, alle quali si aggiungono i manufatti richiesti dal bando, in particolare l’autosilo e il parco giochi.
Il percorso ha dunque un duplice scopo e rappresenta una sorta di colonna vertebrale tesa tra due poli, alla quale ogni parte si relaziona. La sua materializzazione in pietra si prefigge di mutare l’atmosfera e il carattere dello spazio di collegamento con l’obiettivo di evidenziare la bellezza e le potenzialità del luogo, ora caratterizzate da una pavimentazione stradale.

Il percorso:

Il percorso pedonale si snoda dalle uscite dell’autosilo fino alla sommità della collina.
Oltrepassato l’autosilo si accede allo spazio tra quest’ultimo e la scuola dove il progetto propone di convogliare i percorsi che dalle due fermate della ferrovia Lugano Ponte Tresa salgono verso la collina. Una rampa, accessibile da questo spazio, a lato del collegamento tra scuola e campo sportivo, permette di raggiungerlo dall’esterno. Proseguendo, il percorso si allarga e davanti alla scuola/casa comunale, crea uno slargo. Successivamente prosegue verso l’alto e permette di accedere al parco giochi, al cimitero, alla chiesa ed infine alla sommità della collina.
Da uno spazio ben definito della strada con viste contenute, man mano che si sale, le viste si estendono verso il cielo e l’infinito fino a dilatarsi su tutto il paesaggio circostante.
La pavimentazione propone un modulo composto da una lastra di granito disposta verticalmente nel terreno.
La distanza tra le lastre è di 6 cm e può essere riempita con diversi materiali a secondo delle caratteristiche di ogni luogo dove viene posata: cemento lavato, sabbia, ghia, erba.
Il suo limite può essere lineare, fluido o frastagliato.
Lo scopo è stato quello di scegliere una pavimentazione unitaria che potesse comunque rispondere e adattarsi a tutte le svariate particolarità del colle.
Il percorso principale pedonale che sale verso la sommità del colle è riempito in cemento lavato. Nel primo tratto, in corrispondenza dell’autosilo e della scuola, la pavimentazione è ben definita e funge da marciapiede con il suo dislivello verso la strada. Successivamente salendo verso la collina sul lato dei castagni la pavimentazione sporge dal terreno.
In corrispondenza degli accessi al cimitero dove sono organizzati gli stalli per i visitatori, gli elementi di granito sono più radi e lasciano crescere.
Una volta arrivati sul colle, dove gli sguardi si dilatano e si perdono nell’infinito, i limiti della pavimentazione si fanno man mano più radi e fluidi. Il loro riempimento è in ghiaia e permette all’erba di insinuarsi tra le lastre. Le lastre frastagliate, verso la sinistra, si perdono nella collina e permettono un transito graduale dal suolo pavimentato al prato; sulla destra pure si frastagliano verso l’edificazione ma la loro quota rimane rialzata rispetto al suolo, previsto in ghiaia, per consentire un distacco dalle costruzioni esistenti private.
La pavimentazione a sud termina con un limite preciso di un metro di altezza davanti al quale sono disposti degli arbusti profumati che non sporgono dal limite della pavimentazione.
Questa articolazione permette di non dover prevedere un parapetto, ciò che consente di godere di un sentimento di massima apertura sul paesaggio, consono alle caratteristiche del luogo.
L’idea della pavimentazione reinterpreta la disposizione dei mattoni nella muratura in pietra nell’ambito della ristrutturazione degli edifici esistenti da parte di Tita Carloni.

Il parco giochi:

Il parco giochi, ideato dall’artista Lorenzo Cambin, reinterpreta il tema del limitare del bosco.
Il progetto di Lorenzo Cambin reinterpreta queste condizioni creando una sequenza di spazi aperti e chiusi, che si alternano vicendevolmente tra bosco e prato e creano una ricchezza di spazi differenziati corrispondenti alle esigenze di un parco giochi consentendo ai bambini di avere una lettura corretta del luogo.

L’autosilo:

L’autosilo è disposto sul terrapieno del campo sportivo.
L’architettura del manufatto è caratterizzata dalla struttura portante, composta da due file di tre pilastri ottenuti mediante l’intersezione di due pareti triangolari lungo due piani ortogonali (in direzione longitudinale e trasversale). Essi sorreggono i solai in modo tale da limitarne la sollecitazione a flessione e assicurano il controventamento dello stabile senza ingombro all’interno dell’autosilo. Inoltre definiscono una metrica degli stalli superiore agli standard usuali. I solai, realizzati in calcestruzzo precompresso, si rastremano in direzione degli sbalzi perimetrali e nella parte centrale dell’edificio mentre identificano due travi longitudinali di collegamento tra i diversi pilastri.
Perimetralmente il progetto propone la posa di una rete metallica, con decorazioni vegetali, su tutta l’altezza della costruzione.
La rete metallica di rivestimento limita l’impatto del manufatto sulla strada, lasciando una trasparenza che consente la vista dei castagni retrostanti, e permette l’illuminazione e la ventilazione naturale all’interno.
Sul tetto viene riproposto il campo sportivo. Una rampa/ponte proveniente direttamente dalla porta retrostante la scuola, dalla quale si accede agli spogliatoi, permette di accedere al campo.

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