Ristrutturazione Banque de Dèpôts et de Gestion

2009-2012

collaboratori
arch. Giulia Radice
arch. Ana Tendeiro
arch. Lorenzo Brügger
Giovanni Motta, DL

La proprietà si compone di due edifici contigui. La particolarità risiede nella formulazione dell’ampio portico che articola l’entrata in via Nassa. L’edificio, la cui origine è sconosciuta, ha subito diverse ristrutturazioni e sopraelevazioni nel tempo. Il disegno della facciata corrisponde a una ristrutturazione, commissionata da Carlo Taddei all’architetto Giuseppe Pagani nel 1902, che cambiò radicalmente l’aspetto dello stabile, adeguandosi allo spirito del tempo e contribuendo alla nuova immagine della piazza: finestre a tutt’altezza, balconi con parapetti floreali, attica al disopra della gronda e rivestimento in marmo del Trentino. A quel tempo si ridisegnavano le facciate per rinnovare l’immagine della città, ora si proteggono.
Successivamente alla ristrutturazione di Pagani, diversi interventi hanno compromesso la struttura originaria da cui è risultata la necessità di sventrare completamente l’edificio.

Due materiali e un colore sono stati scelti: lo gneiss di Cresciano, il legno di rovere e un colore grigio chiaro caldo. Da un carattere prevalentemente minerale dell’ingresso e della scala, dove il corrimano annuncia l’utilizzo del legno, il percorso ci porta negli spazi di lavoro, contraddistinti esclusivamente dal legno. Infatti, le porte e finestre sono in rovere sul lato interno, mentre sul lato esterno sono dipinte.

Lo stabile è munito di un impianto di riscaldamento e raffreddamento a soffitto collegato a una termopompa che preleva energia dall’acqua industriale e da un impianto di ventilazione dolce con recupero di calore. Con questi requisiti lo stabile raggiunge gli standard di risparmio energetico Minergie.

© foto: Pino Brioschi

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